La Vergine adagia Gesù Bambino all’interno di una cassa riempita di paglia, mentre sulla destra due angeli inginocchiati rendono omaggio al neonato. In secondo piano Giuseppe osserva la scena mentre tiene per le briglie un asino e un bue. La raffigurazione è chiusa sullo sfondo da una cornice architettonica, composta da un portale centrale affiancato a sinistra da una rampa di scale e a destra da un muro dietro il quale si scorge una seconda apertura. La rappresentazione è probabilmente ispirata ad un’incisione di Jan Sadeler I su modello di Maarten de Vos, appartenente ad una serie di dodici incisioni sull’infanzia di Cristo, completata tra il 1579 e il 1582. L’illustrazione di Franco non è in controparte rispetto alla stampa di Sadeler. Al di sopra dell’ovale centrale, decorato con motivi geometrici, sono raffigurati a sinistra l’Evangelista Luca, riconoscibile grazie ai canonici attributi del bue e del libro, e a destra il profeta Isaia. Entrambi reggono un cartiglio: quello di Luca riporta un versetto dal Nuovo Testamento: “et peperit filium suum primogenitū Luc. 2”(Luca 2:7); sul cartiglio di Isaia compare un passo dell’Antico Testamento: “Parvulus. n. natus est nobis Isa :” (Isaia 9:6). Al di sotto della scena della Natività, in una cornice decorata con i volti di due angeli è inserita la frase latina “Natus homo atuq3 Deus vili praesepe receptus,/ Virgo tibi, et nobis gaudia quanta dedit.” Sotto l’incisione compare una seconda iscrizione: “Virgo parit Christum, Reges qui ducit Eois/ Ex oris, illum Bosque, Asinusqu fovent”.

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